Una narrazione per attore solista, Il dio di Roserio ai Bagni Misteriosi del Franco Parenti

È con l’interpretazione narrata de Il dio di Roserio che ieri sera, 02 Luglio 2023, Lino Guanciale ci ha incollati al palcoscenico all’aperto dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti di Milano.

Per altre informazioni sullo spettacolo vedi il nostro articolo di presentazione.

Un’atmosfera unica quella creata al calar della sera nelle favolose piscine, rese ancor più attraenti da una soffice musica di sottofondo che accompagnava l’attesa del momento artistico, rese conviviali dalle sedie centrali della pedana di legno che guarda direttamente il palcoscenico e dai cuscini sparsi sui gradoni; gli spettatori sono presto scivolati in quella sensazione di libertà che solo un elegante evento culturale all’aperto può donare alle sere estive di una Milano che non si ferma mai .

Lino Guanciale è entrato in scena sorridente e applaudito, vestito con una semplice camicia bianca, illuminato dalle luci teatrali del palcoscenico e proiettato in una grande immagine di sfondo, così che le sue espressioni e la sua presenza potesse esser completamente assorbita dallo sguardo dello spettatore.

Per la celebrazione del centenario dalla nascita del grande Giovanni Testori, uno degli intellettuali italiani più importanti del ‘900, il Franco Parenti ha scelto delle opere molto significative, fra cui Il dio di Roserio di cui davvero magica è stata la narrazione per attore solista che ci ha incantato ieri sera.

Di cosa parla il dio di Roserio?
Il dio di Roserio, romanzo d’esordio di Testori, ci racconta dell’eroismo e della sudata fatica del mondo del ciclismo italiano, mettendo in primo piano Dante Pessina, soprannominato il dio di Roserio per le sue innumerevoli vittorie ciclistiche.

E cosa dire di Lino Guanciale?
Quella di Lino è stata una bellissima narrazione per attore solista: ha saputo far rivivere per immagini quelle parole scritte, corse via veloci sotto gli occhi di tanti. Quelle parole hanno preso vita, come sogni nell’evocazione del suono delle sue parole, come un film personale per ognuno ma in grado di seguire una stessa pellicola. Con una voce in grado di emozionare, di toccare, di trasportare il pubblico verso un luogo indefinito e misterioso, Lino ha saputo mostrarci la bellezza del racconto, regalandoci un’intensa emozione estiva, trasportandoci nei ricordi di un’Italia ormai scomparsa, quell’Italia disegnata dai dialetti e dagli scherzi, dalle sfide e dalle passioni, popolata da lambrette, motociclette, animali da pascolo e da una quantità infinita di bicilette.