La stagione 2023 dell’Elfo Puccini si apre il 17 ottobre con Giulia Lazzarini, straordinaria interprete di ‘Muri’

Giulia Lazzarini

17 – 18 ottobre (ore 20.30)  – sala Shakespeare
Giulia Lazzarini
Muri prima e dopo Basaglia
testo e regia Renato Sarti
scene Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, luci Claudio De Pace
produzione Teatro della Cooperativa, Mittelfest
con il sostegno di Regione Lombardia – progetto Next 2010 e Provincia di Trieste
finalista Premio Riccione per il Teatro 2009, Premio Anima 2012, Premio Le Maschere del Teatro Italiano a Giulia Lazzarini come miglior interprete di monologo 2015

Torna in scena all’Elfo Puccini Muri-prima e dopo Basaglia, firmato da Renato Sarti e interpretato da Giulia Lazzarini, una delle grandi attrici del teatro italiano. Scritto in base alle testimonianze di alcune infermiere, soprattutto su quella di Mariuccia Giacomini, racconta la vita in manicomio prima e dopo la rivoluzione voluta da Franco Basaglia.

«Trieste, 1972. Avevo cominciato da poco a fare l’attore in un piccolo gruppo teatrale quando la direzione dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale ci concesse l’uso del teatrino situato nel comprensorio manicomiale. La condizione era che alle prove e agli spettacoli potessero avere libero accesso gli utenti. Tra questi c’era Brunetta, una ragazza lobotomizzata, che aveva marchiata sul volto tutta la violenza di cui le istituzioni sono capaci: pochi denti, occhi infossati, cicatrici sulla testa. Insieme a una parte del cervello le avevano tolto anche la capacità di camminare diritta e l’uso della parola. Ciondolava in avanti, tenendo le braccia a penzoloni e si esprimeva a mugugni. Spesso si sedeva con noi alla ricerca di una sola cosa: l’affetto, che per anni le era stato negato, e ricambiava ogni nostra attenzione aprendosi in un sorriso che, nonostante fosse sdentato, era meraviglioso. Nel 1974 mi sono trasferito a Milano. Brunetta non c’è più da parecchi anni, ma i suoi sguardi e la sua storia fanno indelebilmente parte della mia.

Camicie di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Lobotomia. Questo era il manicomio prima dell’arrivo di Franco Basaglia: una sorta di lager, in cui veniva perpetrata ogni tipo di coercizione. Con il suo intervento, il dialogo e il rispetto presero il posto della violenza, rendendo labilissima la precaria distinzione tra  ‘normalità’ e ‘follia’; fra curanti e pazienti scattava una complicità all’insegna della comprensione e della condivisione della umana sofferenza.

La protagonista riflette sulla sua esperienza trentennale di infermiera e lo fa con una nostalgia particolare – quela del poeta, quela che te sa tropo ben che non pol tornar – ma soprattutto con la lucidità di chi si rende conto che la straordinaria spinta di mutamento di quegli anni rischia di finire inghiottita dall’indifferenza generale. La legge Basaglia rappresenta uno dei punti più alti della storia della nostra democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale, umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla, riaffermare con forza che le lancette della storia non si devono riportare indietro».
Renato Sarti

 

TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Martedì 17 e mercoledì 18 ore 20.30 – Durata: 1 h  – Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021