Goya – La ribellione della ragione: dal 31 ottobre la mostra del genio spagnolo a Palazzo Reale di Milano

Goya conosceva bene la migliore tradizione pittorica spagnola, che aveva prodotto El Greco e Velasquez. Fra gli artisti della generazione che rifiutarono i vecchi soggetti, troviamo il grande pittore spagnolo  Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828).

A differenza dei colleghi pittori, non rinunciò ai colori brillanti, con un contrasto cromatico, dei pittori precedenti a favore della grandiosità classica. I suoi ritratti, grazie ai quali fu accolto alla corte spagnola, visti superficialmente, sembrano, anzi, ritratti ufficiali alla maniera di Van Dyck. Ma solo se visti superficialmente, giacché se scrutiamo il volto di questi grandi, ci pare Goya si burli della loro eleganza pretenziosa.

“Attraverso le sue opere, commenta il curatore della mostra Victor Nieto Alcaide, Goya appare come l’origine, l’inizio e il punto di partenza di tutte le forme di pittura moderne poiché, sebbene l’espressività appaia come una forma istintuale, qui sembra sottomettersi ai dettami della ragione. E perché l’unico modo, creativo ed efficace, di rompere con l’assurdità, l’orrore e il terrore suscitati dalla mancanza della ragione è la ribellione della ragione stessa. Da qui, la validità della pittura di Goya, che sta nel non esse
re centrata su precisi eventi della Storia e nel fissare un valore universale e atemporale.”

Goya
Al genio spagnolo Palazzo Reale a Milano dedica, a partire dal 31 ottobre, la mostra “Goya, la ribellione della ragione”. Il progetto, promosso dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Ente del Turismo Spagnolo e dell’Istituto Cervantes di Milano, racconta attraverso dipinti, incisioni e matrici in rame il mondo di Goya, la sua esperienza della Storia, la sua attitudine di artista, il suo pensiero e la sua ideologia, e propone al visitatore le opere che meglio descrivono l’evoluzione artistica e i temi da lui trattati, raccontando però anche l’uomo e contemporaneamente l’instabile quanto cruento contesto storico e sociale che plasmò in maniera così unica il suo animo artistico e il suo pensiero intellettuale.

A questo link il video della nostra: https://www.youtube.com/watch?v=H6yYc-UO8Sg

La mostra va però oltre, nel suo concept inusuale: attraverso una settantina di opere propone al visitatore i dipinti del Maestro esposti in dialogo con alcune delle più importanti incisioni che resero   Goya maestro assoluto di quest’arte, affiancate dalle loro originali matrici di rame.

Goya ha fissato con occhio crudele e indagatore uomini e donne, rivelandone la vanità e la bruttezza, la cupidigia e la vacuità. Nessun pittore di corte prima o dopo di lui ha lasciato simili testimonianze.

Non solo come ritrattista Goya ribadì la propria indipendenza dalle convenzioni del passato. Come Rembrandt, egli ha lasciato molte acqueforti, di cui parecchie nella nuova tecnica chiamata acquatinta, che permette non solo di tracciare linee, ma anche zone d’ombra. Il fatto più importante è che le incisioni di Goya non sono illustrazioni di celebri fatti biblici storici o di “genere”. Sovente si tratta di visioni fantastiche di streghe e di misteriose apparizioni, che non di rado vorrebbero essere accuse contro l’imbecillità e la reazione, contro la crudeltà umana e l’oppressione che Goya aveva sperimentate in Spagna, ma talvolta sembrano soltanto dar forma ai suoi incubi.

La mostra segue un percorso cronologico e tematico, in cui, tra più di settanta dipinti, acqueforti e matrici da cui venivano tratte le incisioni, viene raccontato al visitatore il mondo di Goya uomo e artista.

In occasione della mostra, 24 ORE Cultura ha pubblicato il catalogo “Goya. La ribellione della ragione”, insieme al volume monografico a cura di Stefano Zuffi e, infine, la graphic novel “Francisco Goya. La tentazione dell’abisso”, dell’illustratore Otto Gabos. I volumi sono disponibili all’interno del bookshop della mostra, nelle librerie e online.

*_©Angelo Antonio Messina