Riscaldate il phon e preparate la lacca: Hairspray è arrivato in città, al Teatro Nazionale Che Banca!

Hairspray, lo spumeggiante spettacolo di Broadway direttamente al Teatro Nazionale fino al 3 marzo 2024.

Per altre notizie sullo spettacolo, cast, date, orari e prezzi vedi articolo di presentazione.

RECENSIONE:
Pubblico in visibilio per lo spumeggiante show che abbiamo imparato a conoscere nel tempo ma che questa volta inizia in maniera davvero singolare: un minicorso di ballo. Esatto! Prima di cominciare, alcuni degli attori hanno insegnato al pubblico l’iconico balletto del pezzo finale “You Can’t Stop the Beat” che ha partecipato con grande entusiasmo.

Il musical ispirato al film del 1988 “Grasso è bello” racconta di Tracy, una ragazza molto rotonda che sogna di ballare in un programma TV della sua città, Baltimora, ed è stato portato dalla ribalta dalla magnifica interpretazione di Jhon Travolta nel 2007.


Il cast è davvero enorme, composto da giovanissimi talenti di scuola di teatro e supportato da rinomati artisti del panorama italiano, tra cui
Eraldo Moretto “La Cesira” nel ruolo divertentissimo di Edna Turnblad, e una sorprendente ed esilarante Matilde Brandi nel ruolo della cattivissima Velma Von Tussle.

La coralità e la sintonia dei personaggi che caratterizzano questo musical sono ben rappresentate dalle spettacolari coreografie di Giovanni Ceniccola e Denny Lanza, che sono tanto semplici quanto efficaci perché, attraverso l’incastro perfetto delle posizioni, mostrano in musica quello che lo spettacolo vuole rappresentare: condivisione e inclusione.


È proprio vero che l’arte assume sfumature diverse anche in base al periodo della vita in cui viene assimilata
e questa volta la mia attenzione si è focalizzata tanto sulla potenza delle donne in questo spettacolo: infatti, nascosto dietro paillettes e colori sfavillanti si celano protagoniste che portano sulle spalle valori complessi e di grande umanità. In primis l’integrazione tra persone di cultura e colore della pelle diversi, tema fondamentale e motore della vicenda. L’amore verso noi stessi come fuoco che muove le nostre anime, rappresentato qui dalle forme rotonde di mamma Edna e Tracy. La forza della rivoluzione e il desiderio di cambiare le cose che non vanno nella società, contro ogni manganello che la vita può presentarci.


Ma gli strati di Hairspray sono molteplici, come le ciambelle e gli hamburger di cui è piena questa storia o come le acconciature anni ’60 delle magnifiche ballerine sul palco. Ed è per questo la lettura diventa più leggera quando si ascoltano pezzi musicali travolgenti che raccontano storie d’amore da sogno e carriere televisive nel classico spirito dell’American Dream. Si, perché una delle cose che apprezzo di più di questo musical (che ho visto davvero tante volte) è che le vicende si susseguono in modo naturale, sono molto credibili e hanno la giusta compiutezza. Ogni personaggio è velocemente riconoscibile e fa parte di un tutto che è la potenza assoluta di questo show.


Credo ormai si sia capito che evidentemente mi è molto piaciuto! È uno di quegli spettacoli che ti lascia il sorriso per giorni, le cui canzoni le canticchi il giorno dopo in metropolitana senza vergogna anche perché una delle cose che ti ha lasciato senza troppa dietrologia è che il giudizio degli altri è solo una personale opinione e non un marchio sulla tua pelle. O sull’acconciatura, in questo caso!