Presentazione del libro ‘Cile 1973 – Il golpe contro Allende nelle tavole di Punto Final’- 13 ottobre nel chiostro Nina Vinchi

Cile 1973 - Il golpe contro Allende

Venerdì 13 ottobre, alle ore 18, al Chiostro Nina Vinchi, un’anticipazione eccezionale del calendario di Oltre la Scena, che accompagnerà la nuova produzione del Piccolo, la prima diretta da Claudio Longhi, Ho paura torero di Pedro Lemebel (prima assoluta, 11 gennaio 2024).

Nell’ambito del format Segnalibro, verrà presentato il libro Cile 1973. Il golpe contro Allende nelle tavole di Punto Final di Marco Bechis e di Alfredo Chiappori. Ne parlano lo stesso Bechis e Sara Chiappori, che ha curato il volume (La Nave di Teseo 2023), in una conversazione condotta da Davide Carnevali.

Si incrociano due ricorrenze nello speciale appuntamento di Oltre la Scena di venerdì 13 ottobre (ore 18, Chiostro Nina Vinchi): i cinquant’anni dal golpe in Cile e la scomparsa, un anno fa, di Alfredo Chiappori, vignettista, fumettista e illustratore. Recentemente tenuto a battesimo, ad Ascoli, da ‘Linus – Festival del fumetto’, ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi, Il golpe contro Allende nelle tavole di Punto Final di Marco Bechis e di Alfredo Chiappori viene presentato ora anche a Milano, al Piccolo Teatro che al fallito attentato a Pinochet, nel 1986, dedica la sua nuova produzione, la prima diretta da Claudio Longhi, Ho paura torero di Pedro Lemebel.

Un intreccio di memorie storiche e private che, insieme, scioglieranno Marco Bechis e Sara Chiappori, figlia dell’artista e giornalista di la Repubblica, in conversazione con Davide Carnevali, scrittore e regista, che con i suoi libri e spettacoli (l’ultimo al Piccolo, Ritratto dell’artista da morto), ha scandagliato gli abissi delle dittature, soprattutto dell’America del Sud.

L’11 settembre 1973, in Cile, il golpe guidato dal generale, e futuro dittatore, Augusto Pinochet, abbatte il governo democraticamente eletto di Salvador Allende. Il colpo di stato e la sofferenza causata dalla dolorosa fine di Allende e del sogno democratico cileno ebbero un’eco molto forte non solo in Sud America, ma in tutto il mondo e in special modo in Italia.

A Lecco, Alfredo Chiappori, subito dopo gli eventi disegna venti tavole per denunciare le responsabilità di ciò che era accaduto in Cile. Le intitola provocatoriamente “Punto final” e non si limita a un’accusa superficiale, ma fa i nomi dei mandanti, oltre che degli esecutori, con una chiarezza e una lucidità encomiabili.

Sedici tavole e un’illustrazione dedicata vennero pubblicate sul numero di “linus” del novembre 1973.

Nello stesso periodo Marco Bechis, nato in Cile da genitori di origine europea e di cittadinanza argentina e cilena, si era trasferito con la famiglia in Italia. Anche su di lui i fatti del Cile ebbero un’influenza estremamente forte, portandolo all’attivismo politico e alla scelta di tornare in Sud America. Decisioni che segnarono, anche dolorosamente, la sua vita e la sua carriera.

Due testimonianze dirette, seppur molto diverse, dialogano tra loro a distanza di cinquant’anni dagli eventi, dando vita a un racconto diverso e nuovo di quello che accadde in Cile e dei riflessi sociali e politici che quell’evento ebbe su un’intera generazione.

Alfredo Chiappori (Lecco, 1943-2022) è stato autore di fumetti di segno satirico-politico, vignettista, illustratore, pittore e scrittore. Si è fatto conoscere grazie alle strisce di Up il sovversivo, pubblicate nel 1969 su “linus”. Tra i suoi lavori successivi: Alfreud (1972), Vado, l’arresto e torno (1973), Il Belpaese (con Fortebraccio, 1973), Padroni e padrini (con O. del Buono, 1974), Storie d’Italia (4 voll., 1977-81), Tali e quali (1990), Il Belpaese si diverte (1991), Ma va’ (1992), Wanted (1993). Ha scritto anche opere di narrativa: Il porto della fortuna (1997), La breva (2001), Il mistero del Lucy Fair (2002), Franco destino (2004). Ha inoltre collaborato con alcune delle più importanti testate italiane e illustrato numerosi libri per diversi prestigiosi editori.

Marco Bechis è regista, sceneggiatore, produttore e scrittore. Nato a Santiago del Cile, da madre cilena di origine franco-svizzera e da padre italiano, trascorre vari anni a San Paolo e Buenos Aires. Qui, il 19 aprile 1977, a vent’anni, viene arrestato e detenuto in una prigione segreta nota come “Club Atletico”. Espulso dall’Argentina in Italia, passa dei periodi a New York e a Parigi. Nel 1980 ha iniziato a occuparsi di cinema per raccontare la tragedia in atto in Argentina e, nel 1982, ha realizzato Desaparecidos, dove sono?, video-installazione su un campo di concentramento come quello a cui era sopravvissuto. Dalla rielaborazione di questa prima esperienza di denuncia artistica ha tratto, diversi anni dopo, il suo film Garage Olimpo. I suoi film hanno vinto numerosi premi internazionali. Nel 2021 ha pubblicato La solitudine del sovversivo, tradotto anche in spagnolo.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.piccoloteatro.org