Monologo tratto da “Frankstein, il racconto del mostro”
di Mary Shelley
in scena dal 12 dicembre.
con Elio De Capitani
disegni e voce di Frankstein di Ferdinando Bruni
luci Nando Frigerio
suono Gionata Bettini
assistenti alla regia Alessandro Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo
La scena è occupata solo da un un tavolo e una sedia dove siederà Elio De Capitani quando leggerà la parte centrale del celebre romanzo gotico scritto a 19 anni dalla britannica Mary Shelley tra il 1816 e il 1817, “Frankstein, il racconto del mostro”, dopo che fuori campo si è sentita la voce di Ferdinando Bruni che interpreta la parte del medico Frankstein che, con i suoi esperimenti e frequentando nottetempo i cimiteri, riportò in vita alcune parti dei cadaveri sottratti alle tombe, per creare un personaggio vivente che appare deforme e mostruoso, con una forza smisurata e che sfugge dal controllo del suo creatore.
La storia è nota: la parte centrale che Elio de Capitani leggerà sarà proprio la nascita e la vita del mostro che lo è solo fisicamente ma è costretto a uccidere perché non accettato dalla società che lo giudica un gigante perverso.
Sullo sondo della scena è collocato un video dove sono riportati i disegni di Ferdinando Bruni e che sono ispirati dalla vicenda narrata.
Scrive De Capitani,per giustificare la sua messa in scena: “È da tempo che penso a Frankstein e ora la data è un invito: 2018. Ben due secoli sono da quando fu ideato e oggi Frankstein ci parla più che mai”.
E in realtà proprio nella nostra epoca, in cui il culto della bellezza è tenuto nella massima considerazione, le persone meno dotate fisicamente e, specialmente se hanno un aspetto che potrebbe dirsi più che brutto, viene accomunata a un mostro che possa fare del male per cui sembra indispensabile non frequentarla. La persona, invece, per le volte che viene allontanata o non considerata, finisce per credere di avere anche un’anima mostruosa e, giocoforza, visti vani i tentativi di interagire con il prossimo che invece la rifiuta, finisce per interpretare il personaggio che il mondo esterno ha fatto di lei: la persona che invece sarebbe dotata di dolcezza cade nella disperazione e la società la fa scivolare nel baratro della cattiveria.
In questo, il romanzo di Mary Shelley si mostra di un’attualità impressionate e il racconto di Elio De Capitani è costituito proprio dalla voce del mostro che racconta il suo dramma. Questo porta il pubblico a vivere stati d’animo alterni: da una parte c’è la pena per la sorte del mostro, dall’altra a chiedersi quanto possa essere lui stesso l’involontaria causa della vita infelice che diversi uomini di oggi possano essere messi alla berlina e allontanati dalla società a causa del loro brutto aspetto fisico.
I mostri di oggi, quelli che fanno paura, sono creati da noi stessi, mentre, invece avrebbero bisogno di essere considerati nella loro interiorità che è degna di essere amata, e aiutata a vivere una vita normale. I veri mostri sono spesso le persone appariscenti nella loro bellezza e che vengono ammirati oltre misura, mentre dentro di loro hanno un’anima arida che viene accresciuta giorno per giorno, grazie all’ammirazione continua di cui è oggetto il loro fisico.
Elio De Capitani è instancabile nel leggere per un’ora e mezza il racconto del mostro di Frankstein, toccando vari tasti emotivi che non possono annoiare.
Il pubblico alla fine, con i suoi ripetuti applausi, ha compreso di aver assistito non solo a un monologo che sa essere avvincente nella storia che racconta, ma che ha ricevuto anche una lezione di vita.
Teatro Filodrammatici di Milano
Via Filodrammatici, 1
20121 Milano
Tel. 02 36727550
www.teatrofilodrammatici.eu
Date e orari di rappresentazione:
mercoledì 12 dicembre, giovedì 13, sabato 15 e martedì 18: ore 21
venerdì 14 , martedì 19: ore 19.30 domenica16: ore 16
Prezzi
intero: € 22,00 – ridotto convenzionati: € 18,00
ridotto under 30: € 16,00 – ridotto over 65 e under 18: € 11,00
online con prezzo dinamico: da € 11
www.teatrofilodrammatici.eu
Carlo Tomeo, ex responsabile amministrativo in scuole pubbliche statali. I suoi interessi spaziano tra la letteratura e teatro, l’arte, il cinema e la musica leggera. Da circa cinque anni ha scritto, per diverse testate, recensioni teatrali, di letteratura e musicali, oltre a notizie di eventi di carattere culturale. È bene introdotto nella maggior parte dei teatri milanesi, da cui riceve regolarmente comunicati stampa che pubblica sulla sua pagina personale di Facebook.