Anna K – Una vivisezione di me al Teatro Litta di Milano fino al 27 gennaio

Debora Virello porta in scena dal 17 al 27 gennaio, al Teatro Litta di  Milano, Sala Cavallerizza, lo spettacolo “Anna K – Una vivisezione di me”, monologo scritto e interpretato da lei e ispirato ad Anna Karenina di Lev Tolstoj.

Una donna sola in scena, parole mai dette e un conflitto con il mondo.

Questa è Anna K.

La storia di una donna che non ha più voglia di parlare perchè le sembra di aver già detto tutto, una donna che non riesce più a fingere, a vivere una vita felice con la speranza che un giorno tutto possa sistemarsi.

Anna racconta di un conflitto tra realtà e desiderio, tra una vita normale e una passione totalizzante e lo fa senza parlare.

Lei SCEGLIE di non parlare.

Ricorre solo a frammenti di audio e messaggi registrati. Vorrebbe superare tutto ma come fa a conciliare tutta una vita, gli amori e le passioni?  E’ proprio questo il suo dramma, lo stesso che riesce a trasmettere anche ad uno spettatore innocente.

A qualcosa bisogna pur rinunciare, non per essere felici ma per non avere più paura. Paura di non essere all’altezza. Paura perché il mondo non ha voluto ascoltarla.

Anna non è in grado di fare una scelta. Per questo motivo si butta sotto un treno e ci racconta gli ultimi istanti della sua vita.

Debora, grazie al personaggio di Anna, da la possibilità allo spettatore di fare un viaggio, un viaggio interiore e decidere, in totale autonomia, se alla fine di questo percorso ci sarà la vita o la morte. Ogni giorno ci troviamo a fare delle scelte, e vivere la quotidianità delle volte non basta per raggiungere la felicità.

Bisogna osare, andare oltre, concedersi del tempo per se stessi, riflettere e poi agire.

Anche lo spettatore vive il dramma, lo stesso di Anna e di Debora. Anche lui si farà delle domande e si darà delle risposte.

Il personaggio di Anna diventa per Debora fonte di ispirazione. Lei prende spunto da un personaggio storico per raccontare la sua vita.

Il desiderio di essere compresa le fa perdere il controllo, mette lo spettatore a disagio attraverso gesti e azioni insolite per cercare una via di salvezza.