Recensione de ‘La Dolce Ala Della Giovinezza’: un intenso dramma si consuma sul palco del Teatro Manzoni di Milano

E’ in scena dal 21 marzo sul palco del Teatro Manzoni di Milano lo spettacolo “La Dolce Ala Della Giovinezza” di Tennessee Williams,  prodotto da Fondazione Teatro della Toscana e Best Live, i cui  protagonisti in scena  sono Elena Sofia Ricci nel ruolo di Alexandra Del Lago, e   Gabriele Anagni  nel ruolo di Chance Wayne. La regia, le  scene ed i costumi sono di Pier Luigi Pizzi
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Lo spettacolo replicherà fino al 2 aprile.

Per altre info sullo spettacolo, cast completo, date, orari e prezzi vedi il nostro articolo di presentazione.

LA TRAMA
Alexandra del Lago è una star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine  e lo trova nelle braccia di Chance Wayne, un gigolò,  che incontra casualmente sul suo cammino.
Il giovane, anch’egli un attore fallito in cerca di rilancio, è un uomo avvenente, ma  senza speranza una volta che perderà la gioventù.
Nel corso della storia, Chance deve confrontarsi con la sua stessa decadenza e con la realtà del suo fallimento come attore e come uomo. Alexandra, nel frattempo, cerca di affrontare la sua stessa crisi personale, tra l’ansia per l’invecchiamento e la dipendenza da alcool e droghe.
Il talento di Williams Tennessee, però riesce sempre a stupire e creerà  dei geniali colpi di scena trasformando  il destino della donna.

LA RECENSIONE
Del testo “La dolce ala della giovinezza”  scritto nel 1952 da Tennessee Williams, ricordiamo  una prima opera teatrale del 1959,   portata in scena a Broadway da Elia Kazan con protagonisti Geraldine Page e Paul Newman, poi ripresi nella trasposizione cinematografica del 1962 di Richard Brooks, i cui due protagonisti, in entrambe le occasioni,  erano Paul Newman e Geraldine Page.

Lo spettacolo che vediamo sul palco al Manzoni è ambientato in uno spazio temporale indefinito ed è estrapolato dal contesto americano del film, anche se diversi riferimenti della narrazione lo collocano proprio in quell’ambiente. Tuttavia rimane un vero e proprio dramma di sentimenti, perchè  affronta temi importanti come l’amore, la perdita della giovinezza, la morte e la ricerca della felicità ed è capace di  creare momenti  intensi ed emozionanti  resi   ancora più reali dall’interpretazione e la spiccata presenza scenica dei due protagonisti. Ma la profondità delle emozioni è realizzata  anche grazie alle scelte registicche di Pier Luigi Pizzi, uno dei più quotati registi teatrali italiani. Infatti la sua regia ha saputo creare quell’indispensabile  rapporto “qui e ora”  o come dicevano i latini “Hic et nunc”, che necessita una messa in scena teatrale per potersi dire riuscita.

Proprio per questo si può definire un allestimento di  valore e può contare su un  talentuoso cast  capitanato da una splendida Elena Sofia Ricci, di provata esperienza artistica, che non ha certo bisogno che “Il Ciel l’aiuti”  perchè è perfetta  e  capace di trascinare il pubblico  all’interno del suo  personaggio,  facendo esplodere un turbinio di sentimenti  in cui esplorare temi  validi per tutti.

La Ricci  in merito al suo ruolo, nel corso della conferenza di presentazione, affermava: “Tennessee Williams è un autore che mi sta a cuore e dei suoi personaggi femminili  è la 5^  donna che porto in scena. Aggiungendo “ho  atteso 25 anni per interpretare questo personaggio e  in questo spettacolo faccio la mia Alexandra,  non basandomi  sul film ma lasciandomi guidare dalle didascalie dell’autore e dalla visione del regista“.

Anche  Gabriele Anagni, che afferma  di non aver mai avuto un ruolo da protagonista cosi importante,  con la sua interpretazione è  in grado di conferire  spessore al suo personaggio dandogli la giusta carica emotiva, incarnandolo e facendolo proprio con intensità. Ne viene fuori  un alchimia perfetta di due mostri che combattono e si manipolano a vicenda, attraverso   la sensualità  di lei  e la virilità e bellezza maschile di lui, nel suo ruolo di giovane e perduto, ma capace di  amalgamarsi  armoniosamente con la sua partner  sulla scena, senza peraltro mai adombrarla.

Assolutamente apprezzabile la prova teatrale del resto del cast, tutti sono perfettamente all’altezza dei loro ruoli. Ognuno di loro da vita al suo controverso personaggio con spiccato talento, così da valorizzare al meglio il testo di Tennessee Willliams. In particolare si distinque Valentina Martone nel ruolo di Heavenly Finley, che con la sua performance lascia ben trasparire il lacerante dramma  attraversato dal suo personaggio.

Le musiche del maestro  Stefano Mainetti conferiscono a questo spettacolo la giusta atmosfera,  esaltandone anche i momenti più intensi  delle scene in cui lo spettatore si compenetra nelle sofferenze interiori di Alexandra del Lago e Chance Wayne.


Il pubblico applaude convinto alla fine della rappresentazione e l’intero cast ringrazia il caloroso pubblico  milanese, che lascia la sala sodddisfato per aver  assistito ad un dramma ricco non solo di emozioni,  ma anche di valori utili alla crescita della propria coscienza, costretta a porsi degli interrogativi.

Dopo Milano lo spettacolo sarà a:  Gorizia, Caltanissetta, Noto, Crotone, Corigliano Calabro, Siena, Bologna, Alba, per poi concludere la sua tournée, dal 28 al 30 aprile, al teatro comunale di Caserta.