Emozioni intense al Teatro Litta di Milano con la rivoluzionaria produzione di ‘Zio Vanja’ di Anton Čechov, firmata da Antonio Syxty e Claudio Orlandini

Il Teatro Litta ospita, fino al 28 gennaio, un intramontabile Čechov, con “Zio Vanja-Scene di Vita” ideato da Antonio Syxty che firma la regia insieme a Claudio Orlandini.

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LA RECENSIONE
Nella cornice tardo barocca del teatro, arricchita dalle scene ottocentesche di Guido Buganza, Fernanda Calati, Gaetano Callegaro, Margherita Caviezel, Pietro De Pascalis, Maurizio Salvalalio, Debora Virello danno vita, con maestria, ai personaggi di Zio Vanja in un’epoca atemporale.

Syxty riesce nella particolarità di portare in scena un gruppo di attori che nascono come formatori e insegnanti di MTM GROCK Scuola di teatro a cui si uniscono due “estranei”. Questa scelta si rivela vincente, in quanto crea un senso di complicità e di famiglia che trasmettono autenticità all’opera, concorrendo alla riuscita della rappresentazione.


La storia è ambientata in una campagna sperduta russa dell’Ottocento
. I personaggi sono una famiglia di nobili decaduti che vive in una grande villa. L’arrivo dell’anziano professore Serebrjakov e della sua giovane moglie Elena, della quale Vanja è innamorato, sconvolge la vita di tutti.

Le scene sono evocative e contribuiscono a creare l’atmosfera sospesa della pièce. La campagna diventa paesaggio e spettatore di scene di vita familiari intrise di malinconie. L’immobilismo del nucleo verrà stravolto dall’arrivo di personaggi di città, Serebrjakov ed Elena. La regia di Syxty e Orlandini è attenta ai dettagli e riesce a cogliere l’essenza dei personaggi cechoviani. I dialoghi sono fluidi e naturali, e gli attori riescono a trasmettere le emozioni e le fragilità dei protagonisti.


Il ritmo e la narrazione, pur rimanendo nel classico, si tingono di attualità
con un’attenzione a tematiche moderne. La musica è poca, dosata, ma partecipe. Brevi pezzi classici cantati scandiscono i periodi e gli stati d’animo dei protagonisti.

La penna di Čechov dalla traduzione e adattamento di Fausto Malcovati, trova nella vita l’ispirazione, senza far rimedio ad invenzioni o fantastiche costruzioni melodrammatiche. Nel complesso Zio Vanja – Storie di vite si dimostra un progetto ben riuscito sia nell’interpretazione che nella rappresentazione.

Uno spettacolo che merita l’applauso del pubblico in quanto con sensibilità e intelligenza, riesce a toccare le corde dell’anima di ogni spettatore.